Il messaggio di Gabriel Byrne all’Irish Film Festa 2018

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L’11a edizione di IRISH FILM FESTA (21 – 25 marzo 2018) ha dedicato un omaggio Gabriel Byrne, che di recente ha ricevuto dall’IFTA – Irish Film & Television Academy il premio alla carriera.

Il festival ha proiettato due film che vedono protagonista l’attore irlandese: l’Irish Classic “Into the West” (1992), diretto da Mike Newell su sceneggiatura di Jim Sheridan, e il documentario “My Astonishing Self: Gabriel Byrne on George Bernard Shaw” di Gerry Hoban (2017), nel quale Byrne guida gli spettatori alla scoperta della vita e delle opere di Shaw.
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Irish Film Festa 2018 | I cortometraggi vincitori

I cortometraggi vincitori di Irish Film Festa 2018

 

You’re Not a Man at All” di Padraig Conaty (live action) e “Late Afternoon” di Louise Bagnall (animazione) sono i vincitori del concorso cortometraggi di Irish Film Festa 2018.

“È stato molto difficile fare una scelta — ha commentato l’attrice Daniel Poggi, membro della giuria — tutti i cortometraggi avevano un’altissima qualità tecnica e drammaturgica, ma soprattutto una grande sensibilità verso i temi trattati. I due vincitori sono straordinari per profondità emotiva. Emozionano. E io credo che l’arte debba innanzitutto emozionare e arrivare al cuore. È stato un grandissimo onore far parte della giuria.”

In giuria anche Gerry Shanahan (attore) e Maurizio Carrassi (Biblioteche di Roma).

 

YOU’RE NOT A MAN AT ALL (Irlanda, 2017) | Pádraig Conaty
Prod. Andréa Farrell – 9’56’’
con Seamus O’Rourke
Una competizione canora organizzata in un piccolo villaggio dà l’occasione a un solitario allevatore di svelare un segreto.

LATE AFTERNOON (Irlanda, 2017) | Louise Bagnall
Prod. Nuria González Blanco (Cartoon Saloon) – 9’22’’
Emily si perde nei ricordi e rivive momenti importanti della sua vita. La sua esistenza è sospesa tra passato e presente, eppure lei si sforza di collegarli.

IRISH FILM FESTA 2018 | Il direttore Susanna Pellis presenta l’11a edizione

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C’è qualche bella novità, in questa undicesima edizione di IRISH FILM FESTA. A cominciare dal giorno in più, che ci concediamo per dare maggior respiro alla programmazione e più varietà alle nostre proposte. Così possiamo prevedere innanzitutto un appuntamento rivolto a un pubblico specializzato, oltre che agli appassionati tutti. Si tratta del convegno Making Shorts, centrato sui cortometraggi, settore dove l’Irlanda eccelle e che l’Italia quasi ignora: l’occasione, inserita a corredo del nostro concorso, è pensata per raccogliere buone pratiche, scambiare idee e informazioni. . . .

IRISH FILM FESTA 2018 | Il programma

Irish Film Festa 2018 - Il programma

 

Giunge all’11a edizione IRISH FILM FESTA, il festival interamente dedicato al cinema irlandese che quest’anno si terrà dal 21 al 25 marzo 2018, come di consueto alla Casa del Cinema di Roma.

“Mentre il cinema irlandese continua a crescere e sorprendere, il nostro festival accoglie con soddisfazione un numero sempre maggiore di film e filmmakers che arrivano anche dal Nord Irlanda. Del resto, IRISH FILM FESTA ha sempre guardato all’Irlanda come a un’isola artisticamente unita, siamo stati una manifestazione All Ireland fin dalla prima edizione”, commenta il direttore artistico Susanna Pellis.

IRISH FILM FESTA dedica, come sempre, ampio spazio ai cortometraggi: alla sezione concorso nata nel 2010 e che quest’anno comprende sedici opere, si affianca Making Shorts, un panel di approfondimento sul settore del cortometraggio nell’industria cinematografica irlandese e nordirlandese al quale parteciperanno registi, distributori e professionisti del settore. Fuori concorso sarà inoltre presentato il cortometraggio d’animazione in gaelico An Béal Bocht (The Poor Mouth) di Tom Collins, tratto dall’omonimo racconto di Flann O’Brien e premiato al Galway Film Fleadh 2017.

Tra i lungometraggi in programma all’11a edizione di IRISH FILM FESTA, vedremo invece Song of Granite di Pat Collins: un’originalissima rivisitazione del genere biopic applicata alla vita e all’arte del cantante irlandese Joe Heaney (1919 – 1984). Definito da Variety “solenne, commovente e sorprendentemente radicale”, Song of Granite ha vinto il premio per la migliore fotografia (di Richard Kendrick) al Galway Film Fleadh 2017, e ha ricevuto tre candidature agli IFTA – Irish Film & Television Awards, tra cui quella come miglior film.

Ispirato a vicende reali è anche Maze di Stephen Burke, sull’evasione di 38 detenuti repubblicani dal carcere di Long Kesh nel 1983. Saranno al festival il regista, la produttrice Jane Doolan e il protagonista Barry Ward (lo ricordiamo in Jimmy’s Hall di Ken Loach, Pursuit di Paul Mercier visto all’IFF due anni fa, L’accabadora di Enrico Pau). Maze ha ottenuto un grande successo di pubblico in Irlanda (è al momento il film irlandese ad aver incassato di più nel primo fine settimana in sala, record precedentemente detenuto da Room di Lenny Abrahamson) ed è stato candidato a quattro premi IFTA.

No Party for Billy Burns, scritto e diretto dall’esordiente Padraig Conaty, è un western contemporaneo ambientato nella cittadina di Cavan, al confine con l’Irlanda del Nord. Conaty sarà presente al festival anche con You’re not a Man at All, uno dei cortometraggi in concorso.

In anteprima italiana vedremo Kissing Candice, film d’esordio della regista di videoclip musicali Aoife McArdle appena passato al Toronto Film Festival e alla Berlinale. Kissing Candice fonde con efficacia realtà, sogno e immaginazione nel mettere in scena le fantasie di un’adolescente. Nel ruolo del padre della protagonista, l’attore nordirlandese John Lynch.

Il documentario Rocky Ros Muc di Michael Fanning racconta la vita e la carriera sportiva di Sean Mannion, pugile irlandese emigrato dal Connemara a Boston negli anni 70. Rocky Ros Muc è stato presentato all’Irish Film Festival di Boston e ha vinto il premio per il miglior documentario al Galway Film Fleadh 2017.

Handsome Devil è il nuovo film scritto e diretto da John Butler, di cui IRISH FILM FESTA aveva già presentato The Stag (The Stag – Se sopravvivo mi sposo, 2014); Handsome Devil è un delicato racconto di formazione ambientato in collegio, fra studio, rugby e importanti prese di coscienza. A fianco dei due giovani protagonisti Fionn O’Shea  e Nicholas Galitzine, spiccano Andrew Scott e Moe Dunford nel ruolo degli insegnanti.

Non si interrompe il legame tra IRISH FILM FESTA e Cartoon Saloon, lo studio d’animazione con sede a Kilkenny sempre più apprezzato a livello internazionale: dopo The Secret of Kells (2009) e Song of the Sea (La canzone del mare, 2014), al festival sarà proiettato The Breadwinner di Nora Twomey. Accolto con entusiasmo nel circuito dei festival e candidato agli Oscar 2018, The Breadwinner è tratto dal romanzo omonimo della canadese Deborah Ellis (pubblicato in Italia da BUR col titolo Sotto il burqa) e vede protagonista Parvana, una ragazzina afghana che vive sotto il regime talebano. Il film di Nora Twomey, che ha coinvolto nella produzione anche Angelina Jolie, è un’ode al potere delle storie e dell’immaginazione, portata sullo schermo attraverso un approfondito lavoro di ricerca sulla cultura visiva e favolistica dell’Afghanistan.

Nell’ambito della nuova sezione #IFFbooks, dedicata alla letteratura irlandese, IRISH FILM FESTA presenterà infine My Astonishing Self: Gabriel Byrne on George Bernard Shaw, un documentario realizzato da Gerry Hoban per RTÉ (la televisione pubblica irlandese) e BBC in cui il celebre attore Gabriel Byrne guida gli spettatori alla scoperta della vita e delle opere di Shaw. A Gabriel Byrne, che proprio quest’anno ha ricevuto il premio IFTA alla carriera, si lega anche la scelta dell’Irish Classic, Into the West (Tir-na-nOg – È vietato portare cavalli in città, 1992): scritto da Jim Sheridan e diretto da Mike Newell, il film è una fiaba moderna ambientata nel mondo dei Traveller, l’etnia nomade irlandese. Nel cast, oltre a Byrne, anche Ellen Barkin, Colm Meaney e Brendan Gleeson.

#IFFbooks prevede poi un incontro con il pluripremiato scrittore irlandese Paul Lynch, autore di tre romanzi: Red Sky in Morning (Cielo rosso al mattino, 2013), pubblicato in Italia l’anno scorso dalla casa editrice 66thand2nd, The Black Snow (2014) e Grace (2017). Lo stile di Lynch, paragonato a quello di Seamus Heaney e Cormac McCarthy, ha ricevuto apprezzamenti da affermati scrittori irlandesi come Sebastian Barry e Colm Tóibín.

 

I film di IRISH FILM FESTA 2018
Handsome Devil di John Butler
Kissing Candice di Aoife McArdle
Maze di Stephen Burke
My Astonishing Self: Gabriel Byrne on George Bernard Shaw di Gerry Hoban
No Party for Billy Burns di Padraig Conaty
Rocky Ros Muc di Michael Fanning
Song of Granite di Pat Collins
The Breadwinner di Nora Twomey
Irish Classic, Omaggio a Gabriel Byrne: Into the West di Mike Newell

 

Il calendario delle proiezioni e degli incontri

IRISH FILM FESTA 2018 | Incontro con Paul Lynch

Irish Film Festa 2018 - Incontro con Paul Lynch

 

Nell’ambito della nuova sezione di IRISH FILM FESTA dedicata alla letteratura irlandese, #IFFbooks, giovedì 22 marzo alle 19.00 ci sarà un incontro con lo scrittore Paul Lynch.

Nato a Limerick nel 1977, Lynch – già critico cinematografico per il Sunday Tribune, il Sunday Times e Film Ireland – è autore di tre romanzi: Cielo rosso al mattino (Red Sky in Morning, 2013) pubblicato in Italia l’anno scorso dalla casa editrice 66thand2nd, The Black Snow (2014, vincitore in Francia del Prix Libr’à Nous per il miglior romanzo straniero e del Prix des Lecteurs Privat) e Grace (2017, candidato al Walter Scott Prize).

Cielo rosso al mattino (2013) rievoca la vicenda del Duffy’s Cut, una delle più storie più dolorose che hanno coinvolto l’emigrazione irlandese negli Stati Uniti nel XIX secolo: 57 operai impiegati nella costruzione della ferrovia di Filadelfia morirono in circostanze misteriose nell’agosto del 1832. I corpi furono gettati in una fossa comune, attribuendo ad un’epidemia di colera la causa della morte; ma sulla sorte di quei lavoratori è emersa, solo in tempi recenti, una realtà ben peggiore.

The Black Snow (2014) è la storia di un local stranger, un irlandese emigrato in America che torna nella sua terra dove ben presto dovrà rendersi conto, anche a causa di un terribile evento, di essere percepito come ‘estraneo’ e di conseguenza essere isolato dai suoi concittadini.

Il terzo romanzo, Grace, è stato pubblicato nell’autunno dello scorso anno. Ne è protagonista una quattordicenne che la madre manda via di casa vestita da maschio perché, a causa del patrigno, lì non è più al sicuro. Il fratello più piccolo, Colly, decide di andare con lei: i due partono insieme per un’odissea attraverso il paese in cui gli effetti della Great Famine (la Grande Carestia) sono sempre più evidenti. Nei successivi cinque anni Grace diventerà effettivamente quello che la famiglia le aveva chiesto di essere: un ragazzo, addirittura un bandito; e quando farà ritorno a casa, nuovamente donna, dovrà fare i conti con il pesante fardello dei traumi subiti.

Lo stile di Paul Lynch, che Colm Tóibín ha definito “sontuoso e poetico” e che è stato paragonato a quello di Cormac McCarthy, Seamus Heaney e William Faulkner, è anche profondamente influenzato dal cinema: il rapporto fra i paesaggi e i personaggi, e la dinamica nella costruzione delle scene ricorda i migliori western di John Ford, mentre la sua fascinazione per la mancanza di controllo che gli esseri umani hanno sul proprio destino sembra provenire direttamente dalle storie di uno dei suoi registi preferiti, Robert Bresson.

Dopo Cielo rosso al mattino, anche The Black Snow e Grace sono in corso di pubblicazione dalla casa editrice 66thand2nd.

Incontro con Paul Lynch
22 marzo 2018, ore 19.00 – Casa del Cinema
Ingresso libero

Per informazioni: irishfilmfesta@gmail.com – tel.: 339 650 90 15

Per confermare la partecipazione: iffbooks_plynch.eventbrite.it

— Con il patrocinio delle Biblioteche di Roma

IRISH FILM FESTA 2018 | Making Shorts, un panel sui cortometraggi nel cinema irlandese

Irish Film Festa 2018 - Panel cortometraggi

 

Il panel Making Shorts organizzato nell’ambito dell’11a edizione di IRISH FILM FESTA (21 – 25 marzo 2018) vuole essere un’occasione di approfondimento sul settore del cortometraggio nell’industria cinematografica irlandese e nordirlandese, alla luce dei sempre più numerosi riconoscimenti internazionali e dell’attenzione che IRISH FILM FESTA ha sempre rivolto a questo segmento produttivo, con un concorso dedicato a partire dal 2010.

La produzione di cortometraggi in Irlanda è in continua crescita quantitativa e qualitativa: l’Irish Film Board, ente pubblico a sostegno della cinematografia nazionale, prevede annualmente programmi di finanziamento specifici per opere di fiction, documentario e animazione, oltre a iniziative speciali come After ’16, che per il centenario della Easter Rising nel 2016 ha commissionato nove cortometraggi sull’argomento. Per l’Irlanda del Nord, iniziative analoghe sono promosse da Northern Ireland Screen.

Ai cortometraggi sono riservati ampi spazi di programmazione nei principali festival nazionali, dei quali tre – il Galway Film Fleadh, il Cork Film Festival e il Foyle Film Festival –  hanno ottenuto il riconoscimento dell’Academy of Motion Picture Arts & Sciences e garantiscono ai propri vincitori l’idoneità per concorrere agli Oscar nelle categorie di riferimento. Ad oggi, tre opere irlandesi e nordirlandesi hanno vinto un Oscar come miglior cortometraggio: Six Shooter di Martin McDonagh (2005), The Shore di Terry George (2011), Stutterer di Benjamin Cleary (2015).

I cortometraggi rappresentano non solo un veicolo per l’affermazione di giovani autori (Ian Hunt Duffy, regista del pluripremiato Gridlock, è tra i selezionati per la piattaforma di formazione e networking professionale Berlinale Talents 2018) ma anche un mezzo espressivo scelto sempre più spesso da artisti già noti: Brendan Gleeson ha concluso di recente nel Wicklow le riprese del suo cortometraggio d’esordio come regista, Psychic, che vede nel cast anche Domhnall e Brian Gleeson, e Rory Gleeson alla sceneggiatura.

Da sempre punto di forza del cinema irlandese, gli attori sono molto coinvolti nel settore dei corti: Fionnula Flanagan è tra i doppiatori di Late Afternoon, recente cortometraggio d’animazione prodotto dallo studio di Kilkenny Cartoon Saloon (Song of the Sea, The Breadwinner) in programma ad Irish Film Festa 2018, mentre tra i corti visti e/o premiati al festival negli ultimi anni spiccano Starz di Martin McCann con Gerard McSorley (2016), Violet di Maurice Joyce con la voce narrante di Aidan Gillen (2015), Volkswagen Joe di Brian Deane con Stuart Graham (2013).

Anche la critica e il giornalismo cinematografico locale sono attenti ai cortometraggi, e in particolare Scannain, uno dei più importanti magazine indipendenti di cinema online, ha un sito secondario completamente dedicato ai corti.

Il panel di quest’anno rappresenta un’occasione unica di incontro e confronto per tutti i filmmaker italiani e gli operatori del settore, che dopo la presentazione potranno scambiare idee e progetti con i colleghi irlandesi.

Relatori:
Christine Morrow (Northern Ireland Screen)
Derry O’Brien (Network Ireland Television, distributore dei corti premio Oscar The Shore e Stutterer)
Eibh Collins (Galway Film Fleadh, short film programmer)
Moderatore: Gar O’Brien (Galway Film Fleadh)
Prevista la presenza anche di alcuni registi delle opere in concorso.

Casa del Cinema, 22 marzo 2018
ore 15:00 – 17:00  (Sala Deluxe, ingresso gratuito, traduzione simultanea)
RSVP (informazioni e accrediti):
irishfilmfesta@gmail.com – tel.: 3396509015

IRISH FILM FESTA 2018 | I cortometraggi in concorso

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Giunge all’11a edizione IRISH FILM FESTA, il festival interamente dedicato al cinema irlandese che quest’anno si terrà dal 21 al 25 marzo, come di consueto alla Casa del Cinema di Roma.

Il concorso, riservato ai cortometraggi di produzione o co-produzione irlandese, presenta quest’anno sedici opere che spaziano tra vari generi e tecniche di realizzazione.

«Siamo molto soddisfatti per la grande qualità, oltre che quantità, dei corti che abbiamo ricevuto quest’anno, nonostante ciò ci abbia costretto a scelte non facili per selezionare i finalisti. E siamo molto soddisfatti anche della larga percentuale di candidature arrivate dal Nord Irlanda, che confermano e rafforzano lo spirito pienamente ‘All Ireland’ del nostro festival», commenta il direttore artistico Susanna Pellis.

A Break in the Clouds di Tristan Heanue (anche attore, presente in concorso l’anno scorso con Today) e QED di Amy-Joyce Hastings (già ospite in più occasioni di IFF, come regista e attrice) mettono in scena l’evoluzione del rapporto di coppia in momenti particolarmente difficili. Il rapporto tra genitori e figli è invece al centro di Guard diretto da Jonathan Harden, nel quale la boxe diventa strumento di riconciliazione familiare; in The Jar di Carleton Rodgers i sogni di un bambino che vorrebbe diventare astronauta si scontrano con la durezza del mondo reale; Listen di David Moody racconta le difficoltà di una famiglia per la quale il gaelico è una barriera linguistica.

The Date, miglior cortometraggio al Galway Film Fleadh 2017, è un’intensa storia d’amore sospesa tra passato e presente, e segna il debutto cinematografico della regista teatrale Selina Cartmell, attualmente alla direzione Gate Theatre in Dublin.

Tre cortometraggi sperimentano poi le potenzialità del linguaggio documentaristico su storie di finzione: Native di Linda Bhreathnach sceglie come interprete unico Patrick Bergin e si avvale della fotografia di Seán T. O’Mailleagh (lo abbiamo già conosciuto come attore nel western An Klondike e nella serie tv storica 1916 Seachtar na Cásca) per un poetico viaggio di ritorno a Ros Muc nel Connemara; Lava Lisa di Edward Cleary si interroga sulle conseguenze che un trauma emotivo può avere nella vita di una persona; You’re not a Man at All di Pádraig Conaty è invece una delicata esplorazione dell’identità umana, con Seamus O’Rourke grande protagonista.

Spazio anche alla commedia con il surreale Gustav di Denis Fitzpatrick e Ken Williams interpretato da Seán T. O’Mailleagh, e Marky’s Bad Week di Daniel Holmwood con Thomas Dunne (conosciuto anche come il rapper Tommy KD) e Caoilfhionn Dunne (l’abbiamo vista l’anno scorso in In View); il nordirlandese The Captors di Chris Baugh con Stuart Graham è invece un thriller su un rapimento dalla svolta inaspettata.

I quattro cortometraggi animati, tutti in animazione 2D, sono infine: Coranna di Steve Woods, ispirato a fatti realmente accaduti nel periodo della Grande Carestia Irlandese e realizzato con la tecnica rotoscopica; l’ironico Departure di Aoífe Doyle e il delicato Late Afternoon di Louise Bagnall (prodotto da Cartoon Saloon, lo studio di Song of the Sea e The Breadwinner) che affrontano entrambi il tema della vecchiaia, dei ricordi e dei legami familiari; lo stilizzato The Line di Dillon Brannick, sul rapporto padre-figlio in un momento di dolore.

 

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LIVE ACTION

A BREAK IN THE CLOUDS (Irlanda, 2017) | Tristan Heanue
Prod. Paddy Slattery, Tristan Heanue – 19’25’’
con Gemma-Leah Devereux, Tristan Heanue, Marie Ruane, Linda Bhreathnach
Una giovane coppia fa fatica a riassestare la propria vita dopo la nascita del primo figlio.

THE CAPTORS (Irlanda del Nord, 2015) | Chris Baugh
Prod. Brendan Mullin – 16’02’’
con Nigel O’Neill, Stuart Graham, Jonathan Harden, Lacy Moore, Seamus O’Hara
Tre rapinatori devono prendere una decisione impossibile quando la vittima, un uomo molto ricco, scopre il loro piano.

THE DATE (Irlanda, 2017) | Selina Cartmell
Prod. Claire Gormley – 16’13’’
con Charlene McKenna, Rory Fleck-Byrne
Brian e Sinead si incontrano per un drink nel loro bar preferito e ricordano l’amore che li univa.

GUARD (Irlanda del Nord, 2017) | Jonathan Harden
Prod. Jonathan Harden, Bronagh Taggart, Sean A. Murray – 13’26’’
con Bronagh Taggart, Michael McElhatton, Ian McElhinney, Carol Moore, Mosa Kambule
Suo padre esce dal carcere, e una giovane donna deve fare i conti con dei ricordi dolorosi. Una riappacificazione sembra possibile solo quando lui le insegna a boxare.

GUSTAV (Irlanda, 2017) | Denis Fitzpatrick & Ken Williams
Prod. Steven Daly – 11’38’’
con Seán T. O’Mailleagh, Charlene Gleeson, Glen Barry
Un giovane si sveglia con una melodia in testa. Come ci è finita?

THE JAR (Irlanda del Nord, 2017) | Carleton Rodgers
Prod. Michael Costello, Carleton Rodgers – 19’42’’
con Brandon Brownlee, Paul McGuinness, Rachel McGrane, Caolan Johnston, Will O’Hare
Jake coltiva l’infantile ambizione di diventare astronauta raccogliendo monetine in un barattolo. Ma qualcuno è pronto a calpestare i suoi sogni. Jake riuscirà lo stesso a fare il grande passo nello spazio?

LAVA LISA (Irlanda, 2017) | Edward Cleary
Prod. Edward Cleary, Karol Stankiewicz  – 10’02’’
con Grainne Boyle, Sorcha Herlihy, Sam Lucas Smith, Mary Pat Moloney
Un documentario di finzione su una donna che affronta un evento traumatico del passato in maniera molto insolita.

LISTEN (Irlanda del Nord, 2017) | David Moody
Prod. Emma Mullen – 10’
con Naseen Morgan, Brian Milligan, Muireann McSherry
La lingua gaelica nella Belfast di oggi, una storia raccontata dal punto di vista di una giovane famiglia che fa fatica a comunicare.

MARKY’S BAD WEEK (Irlanda, 2017) | Daniel Holmwood
Prod. Paul Rowland – 5’59’’
con Thomas Dunne, Caoilfhionn Dunne
Marky ha appena passato la settimana peggiore della sua vita e vorrebbe rilassarsi con uno spinello. Ma le cose vanno di male in peggio quando incrocia una vecchia conoscenza.

NATIVE (Irlanda, 2017) | Linda Bhreathnach
Prod. Linda Bhreathnach & Marina Yarnell Donahue – 13’51’’
con Patrick Bergin
Un lavoratore emigrato che torna a casa dopo tanti anni: Native parla di immigrazione e di ritorno, e della capacità di superare le sofferenze che fanno parte della vita.

QED (Irlanda, 2017) | Amy-Joyce Hastings
Prod. Michael O’Kelly, Trisha Flood, Danielle Collins, Jannik Ohlendieck – 17’10’’
con Donna Anita Nikolaisen, Michael O’Kelly, Norma Sheahan, Charlene Gleeson, Steve Wilson
QED affronta il tema dell’amore sacrificale e pone la domanda definitiva: ‘Cosa non si farebbe per amore?’.

YOU’RE NOT A MAN AT ALL (Irlanda, 2017) | Pádraig Conaty
Prod. Andréa Farrell – 9’56’’
con Seamus O’Rourke
Una competizione canora organizzata in un piccolo villaggio dà l’occasione a un solitario allevatore di svelare un segreto.

ANIMAZIONE

CORANNA (Irlanda, 2017) | Steve Woods
Prod. Steve Woods – 8’50’’
Ispirato a fatti realmente accaduti al tempo della Grande Carestia Irlandese. Un ragazzo gareggia col suo cavallo, Coranna, per salvare il villaggio dalla catastrofe. Ma bisognerà attendere cambiamenti molto più grandi affinché la gente sia salva dalla fame.

DEPARTURE (Irlanda, 2017) | Aoífe Doyle
Prod. Niamh Herrity – 9’13’’
Una nonna irlandese sfugge alla sua vita solitaria in modo del tutto inaspettato.

LATE AFTERNOON (Irlanda, 2017) | Louise Bagnall
Prod. Nuria González Blanco – 9’22’’
Emily si perde nei ricordi e rivive momenti importanti della sua vita. La sua esistenza è sospesa tra passato e presente, eppure lei si sforza di collegarli.

THE LINE (Irlanda, 2017) | Dillon Brannick
Prod. IADT – 4’45’’
Un’osservazione del rapporto tra genitore e figlio nel momento in cui il dolore sembra insopportabile.

IRISH FILM FESTA 11, dal 21 al 25 marzo 2018

irish film festa 11 - dal 21 al 25 marzo 2018

 

Giunge all’11a edizione IRISH FILM FESTA, il festival interamente dedicato al cinema irlandese che quest’anno si terrà dal 21 al 25 marzo 2018, come di consueto alla Casa del Cinema di Roma.

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IRISH FILM FESTA 2018 | Aperte le iscrizioni per il concorso cortometraggi

Irish Film Festa 2018 - concorso cortometraggi

 

Sono aperte le iscrizioni per il concorso riservato ai cortometraggi irlandesi dell’undicesima edizione di IRISH FILM FESTA, in programma a marzo 2018.

Sono accettati solo cortometraggi prodotti o co-prodotti in Irlanda e di durata non superiore ai 20 minuti. Le categorie ammesse sono: live action (qualunque genere), animazione (qualunque tecnica).

La partecipazione è gratuita. Il termine per la presentazione delle opere è il 10 gennaio 2018.

Per la selezione iniziale si accettano i seguenti formati: Online Screener/DVD.

Per invio tramite posta elettronica l’indirizzo mail è: submissions.IFF@gmail.com

I DVD possono invece essere inviati all’indirizzo:
Associazione Culturale ARCHIMEDIA
via Segesta 16
00179 Roma (Italia)

Le opere inviate in questa fase non verranno restituite.

Tra tutti i corti ricevuti, il Festival selezionerà – a proprio insindacabile giudizio – i titoli finalisti che comporranno la sezione competitiva della manifestazione. A ciascun finalista sarà inviata una specifica comunicazione. Non verrà inviata alcuna comunicazione ai non selezionati.

Entro una settimana dalla comunicazione ricevuta, gli autori delle opere finaliste dovranno inviare:
una copia dell’opera in alta risoluzione;
la lista dialoghi con timecode;
un’immagine del corto, una breve sinossi e una scheda tecnica per il catalogo del festival.

I formati accettati per la fase finale sono i seguenti: DCP/DVD/Blu-Ray.

N.B.: In assenza di dialogue list, il cortometraggio sarà escluso dal concorso.

 

Gridlock e Second to None vincono la 10a edizione di Irish Film Festa

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Gridlock di Ian Hunt Duffy (live action) e Second to None di Vincent Gallagher (animazione) sono i cortometraggi vincitori della 10a edizione di Irish Film Festa (30 marzo – 2 aprile 2017, Casa del Cinema).

La giuria era composta da Oscar Cosulich (direttore artistico Future Film Festival), Barry Monahan (docente Film Studies, University City Cork) e Serenella Zanotti (docente Lingua e Traduzione Inglese, Università Roma Tre).

foto: Guido Cavatorta

Il direttore Susanna Pellis presenta la 10a edizione di Irish Film Festa

Il direttore Susanna Pellis presenta la 10a edizione di Irish Film Festa

Anno 10 di IRISH FILM FESTA: un decennale che ci prepariamo a festeggiare con tanto di ‘francobollo celebrativo’ e in compagnia di un ospite come Jim Sheridan, vero motore d’avviamento, a fine anni Ottanta, di tutto il cinema irlandese.  Il regista presenterà il suo nuovo film, The Secret Scripture, tratto dal best seller di Sebastian Barry, e rivedrà con noi uno dei suoi titoli storici, The Boxer, storia d’amore e IRA nella quale, accanto a Daniel Day-Lewis ed Emily Watson, furoreggia un incandescente Gerard McSorley.

Oltre a McSorley, che sarà anche lui a Roma, un altro attore amatissimo da questo festival che ha accettato il nostro invito è Martin McCann, ‘voce’ di Bobby Sands nel documentario 66 Days. Un film che ha il merito di guardare alla figura di Sands con grande equilibrio per collocarla definitivamente al posto che le spetta, nella mitologia irlandese e nella Storia.

Gli altri titoli, tutti inediti: in apertura The Flag, commedia con Pat Shortt e Moe Dunford alla ricerca del tricolore irlandese andato perduto nel 1916; poi Sanctuary, incursione tanto coraggiosa quanto spassosa nel mondo della disabilità, per difendere le ragioni di ragazzi che pretendono soltanto di poter vivere come tutti; Traders, thriller in cui la crisi finanziaria costringe Killian Scott ad affrontare duelli dove sono in gioco sia la borsa che la vita; Mammal, opera spiazzante, che confuta il modello condiviso di maternità, con l’astro nascente Barry Keoghan nella parte di un giovane senzatetto. E l’Irish classic di questa edizione, The General: biografia del fuorilegge dublinese Martin Cahill, un personaggio a suo modo leggendario, con il quale poteva misurarsi soltanto un pari peso come Brendan Gleeson.

Attese infine, per il weekend, due opere prime diversamente imperdibili: In View, storia lacerante di una poliziotta che ha perso il figlio e il marito e ora lotta contro depressione e alcolismo, incapace di vedere altro che il baratro davanti a sé. Un film che non fa sconti, con una grande prova di attrice: lei è Caoilfhionn Dunne (niente paura, la pronuncia è più facile di quel che sembra). E The Young Offenders, commedia on the bike che trasforma un fatto di cronaca in un frenetico, esilarante inseguimento di un carico di cocaina, concedendosi pure qualche affaccio improvviso sulle baie incantevoli di West Cork.

Come però sa bene chi ha avuto modo di frequentarci in questi anni, IRISH FILM FESTA non si limita mai alle sole proiezioni. Oltre all’intervista pubblica con Jim Sheridan e agli incontri con gli attori, ci saranno una conferenza su Cinema e Troubles di Martin McLoone, professore emerito dell’Università dell’Ulster; presentazioni di libri e scrittori (ospite, fra gli altri, Dermot Bolger); il concorso cortometraggi, mai così ricco anche per volti noti (Adrian Dunbar, Conleth Hill, Steve Wall) e prestigiose voci narranti (Kate Winslet, Jared Harris).

E ci sarà pure una mostra fotografica festosamente auto-celebrativa, occasione per ricordarci di tutti i magnifici artisti irlandesi che ci hanno fatto visita in questi dieci anni.

— Susanna Pellis

Il programma di IRISH FILM FESTA 10

Il programma di Irish Film Festa 10

 

Giunge alla decima edizione IRISH FILM FESTA, il festival interamente dedicato al cinema irlandese che quest’anno si terrà dal 30 marzo al 2 aprile, come di consueto alla Casa del Cinema di Roma.

“In questi dieci anni abbiamo presentato il meglio del cinema irlandese contemporaneo, scegliendo film inediti nel nostro Paese, ma premiati all’estero da numerosi riconoscimenti; e avuto il privilegio di accogliere ospiti prestigiosi come Stephen Rea, Fionnula Flanagan, Lenny Abrahamson, Adrian Dunbar, e molti altri. Per questo, la decima edizione di IRISH FILM FESTA sarà un’edizione speciale, celebrativa del percorso finora compiuto e propulsiva per quello ancora da compiere”, commenta il direttore artistico Susanna Pellis.

Tra i lungometraggi in programma alla decima edizione di IRISH FILM FESTA, tutti in anteprima italiana, vedremo il documentario Bobby Sands: 66 Days di Brendan J. Byrne, dedicato ai sessantasei giorni di sciopero della fame che nel 1981 portarono alla morte di Bobby Sands nel carcere di Long Kesh. Il film analizza il valore simbolico e culturale del digiuno nel contesto storico-politico irlandese e si basa sui diari tenuti in carcere dallo stesso Bobby Sands, affidandone la lettura all’attore Martin McCann, atteso come ospite al festival: “Quelle parole mettono la sua voce al centro del film e ci portano nella sua mente – spiega il regista – l’unico posto nel quale Sands ha trovato la libertà”. 66 Days è stato presentato all’ultimo Galway Film Fleadh e al festival internazionale del documentario Hot Docs di Toronto.

Alla proiezione di 66 Days parteciperà anche il giornalista Riccardo Michelucci, autore del saggio di recente pubblicazione Bobby Sands. Un’utopia irlandese (Edizioni Clichy).

La storia dei Troubles nordirlandesi e la loro rappresentazione cinematografica in opere come Angel, Una scelta d’amore (Some Mother’s Son), Niente di personale (Nothing Personal), The Boxer, Hunger, e altre, saranno inoltre al centro di una conferenza che terrà al festival il prof. Martin McLoone (University of Ulster, Emeritus).

Martin McCann, che abbiamo visto l’anno scorso in The Survivalist di Stephen Fingleton, è anche interprete e co-regista del mockumentary Starz, uno dei cortometraggi in concorso che vede come protagonista uno straordinario Gerard McSorley (The Constant Gardener, Veronica Guerin), anche lui atteso a Roma. La sezione competitiva di IRISH FILM FESTA presenta quest’anno quindici corti — qui la selezione completa — che spaziano tra vari generi e tecniche di realizzazione (animazione, documentario, horror, thriller).

Il regista Ciarán Creagh, l’attrice protagonista Caoilfhionn Dunne (nel cast della serie Love/Hate) e ancora Gerard McSorley presenteranno invece il dramma In View: Ruth è un’agente di polizia che, incapace di elaborare il lutto per la perdita del figlio e del marito, sta smarrendo anche se stessa. Il suo senso di colpa è insopprimibile, e la spinge ad affrontare gli errori del passato in cerca di redenzione.

Vicenda drammatica anche per Mammal, scritto e diretto da Rebecca Daly e interpretato da Rachel Griffiths (nomination agli Oscar 1999 per Hilary and Jackie) e il giovane Barry Keoghan (Love/Hate): per Margaret la notizia della sparizione del figlio adolescente, che lei ha lasciato quando era piccolo, coincide con la decisione di ospitare Joe, un ragazzo senzatetto che ha trovato per strada, ferito. Mammal è stato presentato in anteprima al Sundance Film Festival nel 2016.

Sanctuary, opera prima di Len Collin, ha un’origine teatrale: alla base c’è il testo omonimo di Christian O’Reilly messo in scena dalla Blue Teapot Theatre Company, una compagnia di Galway formata da attori con disabilità intellettive. Protagonisti del film, che mantiene lo stesso cast della pièce, sono Larry e Sophie, due giovani innamorati: cosa può esservi di più naturale per loro che desiderare di passare del tempo insieme da soli? Ma Larry e Sophie non sono una coppia come le altre. E cercando di avere un po’ di intimità non stanno solo infrangendo le regole, stanno infrangendo la legge.

In The Flag di Declan Recks (il suo primo film, Eden, era all’IFF 2008) si torna a parlare  della Easter Rising, dopo il Centenario celebrato anche dal festival lo scorso anno, attraverso un’inedita chiave comica. Per Harry Hambridge (Pat Shortt), irlandese emigrato a Londra, va tutto storto. Tornato a casa per il funerale del padre, trova una dichiarazione secondo la quale sarebbe stato suo nonno ad issare la bandiera irlandese sul General Post Office durante la Rivolta di Pasqua del 1916. Bandiera che oggi si trova appesa, alla rovescia, in una caserma inglese. Stanco di subire umiliazioni, Harry è determinato, con l’aiuto di improbabili compagni (c’è anche Moe Dunford, visto all’IFF 2015 in Patrick’s Day di Terry McMahon), a recuperare quella  benedetta  bandiera. A Roma saranno presenti Declan Recks e lo sceneggiatore Eugene O’Brien.

Ispirato alla cronaca di un sequestro di cocaina per 440 milioni di euro al largo delle coste di Cork nel 2007, The Young Offenders di Peter Foott (miglior film irlandese al Galway Film Fleadh 2016) vede due ragazzi della zona, Conor e Jock, intraprendere un viaggio di 160 chilometri su due biciclette rubate nella speranza di trovare una balla di cocaina che a quanto pare è sfuggita alle forze dell’ordine. Una commedia dal ritmo frenetico, che in patria ha letteralmente spopolato. L’autore e regista Peter Foott sarà al festival e per l’occasione verrà proiettato anche il suo cortometraggio The Carpenter and His Clumsy Wife, menzione speciale alla Mostra di Venezia 2004.

Due sconosciuti svuotano i loro conti bancari, vendono i loro beni, e mettono il loro intero patrimonio in contanti in una borsa sportiva verde. Poi si recano in una località solitaria per battersi fino alla morte. Il vincitore seppellisce il perdente e si allontana due volte più ricco. È l’idea alla base di Traders, il film di Rachael Moriarty e Peter Murphy che vede come protagonisti Killian Scott (Love/Hate) e John Bradley (Game of Thrones). Piccoli ma significativi ruoli anche per Barry Keoghan e Caoilfhionn Dunne.

Due, infine, gli Irish Classic della decima edizione. Il primo è The General di John Boorman (1998), premiato per la migliore regia al Festival di Cannes: il generale del titolo è il criminale dublinese Martin Cahill, interpretato nel film da Brendan Gleeson. Noto per la spietatezza e per la meticolosità con la quale pianificava le azioni criminali, Cahill è stato raccontato nel dettaglio nel libro The General  del giornalista Paul Williams, dal quale è tratta la sceneggiatura del film. Il testo è stato pubblicato per la prima volta in Italia solo l’anno scorso da Milieu Edizioni per la collana Banditi senza tempo, parallelamente ad altri due volumi legati all’Irlanda: On the Brinks dell’ex militante dell’IRA Sam Millar e Bomber Renegade di Michael “Dixie” Dickson, ultimo prigioniero dell’IRA ad essere liberato, oggi organizzatore di concerti ed eventi sportivi.

The Boxer (1997) è invece l’omaggio di IFF al regista Jim Sheridan, che sarà per la prima volta ospite al festival per un incontro col pubblico. Di Sheridan, tre nomination agli Oscar (per la regia di Il mio piede sinistro e Nel nome del padre, e per la sceneggiatura di In America), verrà proposto anche il film più recente, Il segreto (The Secret Scripture), tratto dal romanzo omonimo di Sebastian Barry. Interpretato da Rooney Mara, Eric Bana, Vanessa Redgrave e Adrian Dunbar, Il segreto, già presentato alla scorsa Festa del Cinema di Roma, uscirà nelle sale italiane il 6 aprile distribuito da Lucky Red. Fa parte dell’omaggio a Sheridan anche The Carpenter and His Clumsy Wife, di cui il regista è la voce narrante.

Un’ulteriore parentesi letteraria sarà dedicata dal festival allo scrittore Dermot Bolger, protagonista di un incontro coordinato da John McCourt (Università di Macerata). Nato nel 1959 a Finglas, periferia nord di Dublino, Bolger è autore di romanzi, poesie e testi teatrali. Tra i suoi libri più noti, Verso casa (1997) e Figli del passato (2007), pubblicati in Italia da Fazi Editore.