Il direttore Susanna Pellis presenta Irish Film Festa 2016

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Il direttore Susanna Pellis con Lenny Abrahamson all’IRISHFILMFESTA 2015

Stagione senza precedenti per il cinema irlandese, che raccoglie sette nomination e due Oscar proprio nell’anno del Centenario della Easter Rising, la rivoluzione di Pasqua 1916, momento chiave nel percorso del paese verso l’indipendenza.

All’anniversario sono legate moltissime iniziative, in Irlanda e fuori, a cui partecipa anche IRISHFILMFESTA: un’intera sezione del nostro programma quest’anno è infatti a tema, con film, documentari, serie tv e cortometraggi che portano sullo schermo i fatti e i volti dell’insurrezione. C’è anche Michael Collins di Neil Jordan, che torna in sala a vent’anni dall’uscita e dal Leone d’Oro vinto alla Mostra di Venezia.

L’altro filone del nostro festival presenta, come di consueto, il meglio del New Irish Cinema più recente: a cominciare da Room, grande lezione di regia e definitiva legittimazione di Lenny Abrahamson in Europa e oltreoceano.

Ritorna poi il cinema in lingua gaelica, questa volta nella più inedita della varianti, un western che vede tre fratelli di Galway prendere parte alla corsa all’oro di fine Ottocento nel leggendario Klondike (An Klondike, appunto). Del tutto antieroica, al contrario, l’ambientazione di You’re Ugly Too: girato nelle grigie Midlands irlandesi, con un misuratissimo Aidan Gillen cui contende la scena un prodigio di ragazzina, Lauren Kinsella, sua irriverente nipote nel film.

Nasce invece da un’indagine sul campo I Used to Live Here, che parla di adolescenti tentati dal suicidio, spesso per emulazione. Altrettanto tragicamente vera è la storia documentata in Road, immagini coinvolgenti e sconvolgenti di motociclismo su strada: vittorie e schianti di due generazioni della famiglia Dunlop, campioni nordirlandesi della specialità.

Di produzione nordirlandese anche The Survivalist, opera prima di Stephen Fingleton: il film immagina un futuro nemmeno troppo remoto in cui, esaurita ogni risorsa energetica, chi sopravvive lotta solo per soddisfare i propri bisogni primari. È l’apocalisse dell’umanità, messa in scena con grande asciuttezza.

Chiude l’adrenalinico, sorprendente Pursuit di Paul Mercier, un’antichissima leggenda del ciclo feniano trasformata in film gangster, con abbondanza di inseguimenti e spari. Numeroso, affiatato – e si intuisce parecchio divertito – il cast: Barry Ward e Ruth Bradley sono la coppia in fuga, Liam Cunningham uno dei molti inseguitori.

Resta da dire che rispetto alle edizioni precedenti abbiamo allargato l’offerta di cortometraggi, con venticinque titoli in totale divisi fra concorso e After ’16 (la sezione non competitiva dei corti per il Centenario); e che inaugureremo uno spazio espositivo, con la mostra di disegni 1916: Portraits and Lives.

Tutto, come sempre, in compagnia di attori e registi. Altrimenti, che FESTA sarebbe?

— Susanna Pellis

Premio Letterature dal Fronte, “H3” di Les Blair proiettato a Cassino

Susanna Pellis (direttore Irish Film Festa), Laurence McKeown e Silvia Calamati
Susanna Pellis (direttore Irish Film Festa), Laurence McKeown e Silvia Calamati

Il diario di Bobby Sands. Storia di un ragazzo irlandese di Silvia Calamati, Laurence McKeown e Denis O’Hearn, edito da Castelvecchi,  ha vinto il Premio internazionale Città di Cassino 2013 assegnato venerdì 19 ottobre dall’associazione Letterature dal fronte.

Il premio, andato negli anni scorsi a Mario Rigoni Stern e al premio Nobel Imre Kertèsz, nasce con l’obiettivo «di raccogliere, esaminare, valutare e premiare uno o più autori che raccontino storie, avvenimenti e testimonianze nate sui fronti di guerra».

Il libro di Calamati, McKeown e Denis O’Hearn approfondisce la storia di Bobby Sands, il prigioniero repubblicano irlandese che morì nel 1981 a 27 anni nel carcere di Long Kesh in seguito a uno sciopero della fame.

In occasione della consegna del premio, a Cassino è stato proiettato in collaborazione con Irish Film Festa, che del film ha curato anche i sottotitoli, H3 di Les Blair (2001). Alla sceneggiatura di H3 aveva partecipato proprio McKeown, ex-detenuto coinvolto in prima persona negli hunger strikes.

La vicenda di Sands è stata portata al cinema più di recente anche da Steve McQueen con Hunger (2008), in cui il protagonista era interpretato da Michael Fassbender.

Info letteraturedalfrontecassino.it

Irish Film Festa 2012 – Vincitori e Conclusioni

“Chiudiamo la sesta annata di Irish Film Festa con piena soddisfazione, consapevoli di aver presentato una selezione di altissimo livello, premiata da un pubblico che diventa di anno in anno più numeroso e affezionato. Personalmente, sono molto soddisfatta anche degli incontri, le conferenze, le interviste con gli ospiti irlandesi, occasioni che considero il vero punto di forza della nostra manifestazione, come dimostra anche l’entusiasmo con cui vi hanno preso parte Fionnula Flanagan e gli altri artisti presenti.

Infine, il premio andato a The Boy in the Bubble -short d’animazione- nel concorso cortometraggi non poteva essere miglior anteprima per il prossimo appuntamento di Irish Film Festa: domenica 17 marzo, giorno di San Patrizio, saremo di nuovo alla Casa del Cinema con un focus sul cinema irlandese d’animazione, settore fra i più vibranti di questa cinematografia e tutto ancora da scoprire per il pubblico italiano.”

Susanna Pellis
Direttore Artistico

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Premio per il Miglior Cortometraggio a The Boy in the Bubble (Kealan O’Rourke, 2011) perché, oltre all’immediatezza di un felice e delicato primo livello narrativo, si scopre una maturità del linguaggio evidenziata dalla ricchezza di elementi metalinguistici e di citazioni stilistiche, raccolti nel segno di un intelligente piacere dell’individuazione dell’universo immaginario di riferimento.

Menzione Speciale a The Girl with the Mechanical Maiden (Andrew Legge, 2012) per l’assoluta originalità tecnica che non è mai fine a se stessa ma sempre al servizio di uno straordinario racconto visivo, magico, melanconico e struggente.

Fionnula Flanagan all’IrishFilmFesta 2012

Fionnula FlanaganOspite d’onore dell’Irish Film Festa 2012 è Fionnula Flanagan che ha recitato in uno sterminato numero di pellicole di successo. Tra i suoi ruoli più noti, ricordiamo Miss Bertha Millis, la governante della casa stregata in The Others.

L’attrice salirà sul palco dopo la proiezione del classico irlandese Some Mother’s Son, pellicola di esordio del regista Terry George cui il festival rende omaggio quest’anno, con la proiezione di The Shore, Oscar 2012 come Miglior Cortometraggio. Some Mother’s Son, premiato agli European Film Awards ed al Festival di San Sebastian, è ambientato nel 1981, durante lo sciopero della fame nella prigione di Long Kesh. Fionnula Flanagan interpreta la madre di uno dei giovani prigionieri repubblicani ispirati da Bobby Sands.

Quest’anno, Fionnula è stata insignita dell’IFTA Lifetime Achievement Award, prestigioso riconoscimento assegnato dall’Accademia Irlandese del Cinema e della Televiome. La sua ininterrotta attività sia nel cinema che nella televisione, in Irlanda ed all’estero, è stata evidenziata tra le motivazioni che hanno portato all’assegnazione del premio.

Oggi verrà intervistata di fronte al pubblico del festival e l’incontro sarà condotto da Susanna Pellis (Direttore Irish Film Festa) ed Aine O’Healy (Professore presso il Dipartimento di Lingue Letterature Moderne e Direttore del Dottorato in Scienze Umanistiche alla Loyola Marymount University di Los Angeles).

Siamo di fronte ad una rara occasione di incontrare Mrs Flanagan a Roma e non dovete mancare.

IrishFilmFesta replica nella Tuscia

Da venerdì 16 a domenica 18 aprile, a Montefiascone (Viterbo), IrishFilmFesta propone quattro film (in lingua originale con sottotitoli italiani).

Programma:
Ven 16 – ore 20.45: Il vento che accarezza l’erba (K. Loach, 2006)
Sab 17 – ore 16.30: Mickybo and Me (T. Loane, 2005); ore 20.45: Garage (L. Abrahamson, 2007)
Dom 18 – ore 20.45: Isolation (B. O’Brien, 2005)

Introduzione di Kay McCarthy e Susanna Pellis. Luogo delle proiezioni: Rianta Argilla Teatri (via del Barone 13/a, Montefiascone).

Ingresso libero

(Info: 340 5522152)

 

IrishFilmFesta: Comunicato stampa

L’8 dicembre prende il via la seconda edizione di IrishFilmFesta che ha luogo alla Casa del Cinema a Villa Borghese a Roma, dall’8 all’11 dicembre 2008.

IrishFilmFesta, prodotto da Alphapictures di Anthony Souter e Francesca Prandi, in collaborazione con l’associazione culturale Archimedia, RomaFilmFestival 2008, e diretto da Susanna Pellis, è l’unico appuntamento italiano dedicato al cinema irlandese.

IrishFilmFesta, conferma e rilancia l’obiettivo di far conoscere questa cinematografia nel nostro paese, sia presentandone in anteprima i nuovi autori e i nuovi film, che recuperando alcuni classici, molti dei quali sono inediti in Italia. Nell’intento di offrire una panoramica quanto più possibile completa sulla ricchezza e varietà del cinema irlandese la selezione quest’anno propone, accanto ai lungometraggi di finzione e documentari, il cortometraggio Six Shooter, vincitore del premio Oscar nel 2006.
Oltre alle proiezioni dei film, tutti in versione originale sottotitolata, il programma prevede eventi speciali ed incontri con i protagonisti.

La collaborazione tra l’Italia e l’Irlanda e lo scambio culturale, che è la forza motrice di IrishFilmFesta, regala alla nostra città un’opportunità autentica di stimolo per creare curiosità attraverso attività di scambio culturale, linguistico e territoriale, in un settore quale quello cinematografico a noi così caro.
Quattro giorni dedicati al cinema irlandese, in piena sinergia con il nostrano RomaFilmFestival 2008 ci inducono a scoprire un paese così simile al nostro, con le sue contraddizioni interne, sia sociali che politiche.
Il tutto va premiato per un particolare importante, l’intera manifestazione è a ingresso libero. Questo, dopo le varie critiche sui diversi festival che si svolgono nella nostra città esclusivamente relegati ad attività culturali “elitarie”, va premiato anche al fine di sostenere manifestazioni internazionali di questo tipo.

Inoltre il programma di IrishFilmFesta è particolarmente ricco di temi, da quello inaugurale dell’8 del documentario Saviours (2008), sull’emozionante mondo della boxe dilettante irlandese, con la presenza dei due registi Liam Nolan e Ross Whitaker e la partecipazione di Eugenio Aguzzi, coach del pugilato italiano, alla Tavola rotonda del 9 dicembre mattina sulla “Produzione, distribuzione e futuro del cinema irlandese” .

Alla tavola rotonda prendono parte J. Flynn, J. Wilson, L. Nolan, R. Whitaker. Modera gli interventi degli illustri ospiti, Susanna Pellis, Direttore Artistico del Festival, nonché autrice del testo presentato qui in anteprima “Cinema dall’Irlanda”. Il tutto onorato dalla presenza dell’Ambasciatore d’Irlanda, Sean O’Huiginn, che ha sostenuto la manifestazione apportando così un notevole prestigio.

Nei giorni a seguire il festival proporrà una finestra sul Nord Irlanda: Laurence McKeown, ex compagno di carcere di Bobby Sands, accompagna il film H3 (Les Blair, 2001), centrato sugli scioperi della fame nelle carceri dell’Irlanda del Nord, film di cui ha scritto la sceneggiatura. Fra gli altri film della rassegna da segnalare Garage (2007) di Lenny Abrahamson che ha vinto il festival di Torino lo scorso anno; Small Engine Repair (2006), un sorprendente film country girato in Irlanda del Nord; e, come omaggio al quarantennale del Sessantotto, il rivoluzionario Rocky Road to Dublin (1968) recentemente restaurato. In programma anche la proiezione speciale di Chippers (2008), documentario su una piccola comunità di italiani emigrati in Irlanda e ora proprietari di diversi “Fish and Cips”; e la presentazione del filmato An Fhirinne “In cerca della verità” sul tragico fenomeno delle collusioni fra stato britannico e gruppi paramilitari in Irlanda del Nord.

Per la chiusura di giovedì 11 dicembre è prevista l’anteprima di Gabriel Byrne: Stories from Home (2008), un documentario tutto dedicato all’attore dublinese interprete di cult come Crocevia della morte, I soliti sospetti, Il senso di Smilla per la neve, Spider e ora sui nostri schermi televisivi con In Treatment. Nel documentario Byrne rivela, con grande sincerità, aspetti della sua professione ma anche della sua vita privata. Ospite il regista Pat Collins