IRISH FILM FESTA 2018 | Cortometraggi in concorso: Animazione

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I registi dei quattro cortometraggi d’animazione in concorso all’11a edizione di Irish Film Festa ci presentano le loro opere: Coranna di Steve Woods è ispirato a fatti realmente accaduti nel periodo della Grande Carestia Irlandese e realizzato con la tecnica rotoscopica; l’ironico Departure di Aoífe Doyle e il delicato Late Afternoon di Louise Bagnall (prodotto da Cartoon Saloon, lo studio di Song of the Sea e The Breadwinner) affrontano entrambi il tema della vecchiaia, dei ricordi e dei legami familiari; lo stilizzato The Line di Dillon Brannick, prodotto dallo IADT – Institute of Art, Design and Technology di Dublino, porta sullo schermo il rapporto tra un padre e un figlio in un momento di dolore.

I cortometraggi d’animazione saranno proiettati venerdì 23 marzo alle 19.
(qui il programma completo del festival)

 

• CORANNA di Steve Woods

Ispirato a fatti realmente accaduti al tempo della Grande Carestia Irlandese. Un ragazzo gareggia col suo cavallo, Coranna, per salvare il villaggio dalla catastrofe. Ma bisognerà attendere cambiamenti molto più grandi affinché la gente sia salva dalla fame.

«Coranna è stato realizzato con i fondi stanziati dalla Broadcasting Authority of Ireland, e per rispondere ai requisiti bisognava presentare un progetto che avesse uno scopo educativo e si rivolgesse ai più giovani. Così ho optato per uno stile da fumetto, con linee nere di contorno molto marcate e colori piatti. Tutte le scene sono state girate prima in live action per ottenere un effetto più realistico, soprattutto riguardo ai movimenti del cavallo che sono molto difficili da rendere in animazione. Una buona animazione in rotoscope ha comunque innanzitutto bisogno di un buon animatore, qualcuno che comprenda bene le dimaniche del movimento e sia bravissimo nel disegno. Io ho trovato Matt Porter.»

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• DEPARTURE di Aoife Doyle

Una nonna irlandese sfugge alla sua vita solitaria in modo del tutto inaspettato.

«La nostra protagonista, Alma, è una nonna dallo spirito giovanile, e lo stile del cortometraggio riflette questo aspetto del personaggio. Departure ha un’ambientazione contemporanea ma la sua estetica guarda al passato: tra le fonti di ispirazione, i poster vintage delle compagnie aeree risalenti agli anni 50/60 e gli straordinari lavori d’animazione della UPA – United Productions of America. Dal punto di vista tecnico, abbiamo utlizzato Toon Boom Harmony per gestire i movimenti dei personaggi, un software che ci ha consentito di mantenere uno stile grafico vicino al disegno a mano. Molte delle nostre inquadrature preferite contengono piccoli omaggi ai film della UPA.»

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• LATE AFTERNOON di Louise Bagnall

Emily si perde nei ricordi e rivive momenti importanti della sua vita. La sua esistenza è sospesa tra passato e presente, eppure lei si sforza di collegarli.

«Late Afternoon mette insieme animazione digitale 2D e tecniche pittoriche: abbiamo disegnato i fotogrammi utilizzando una tavoletta grafica, e per alcuni scene il colore è stato dipinto in digitale, fotogramma per fotogramma, così da accentuarne la texture. Lo stile grafico del corto è strettamente legato alla rappresentazione dei vividi ricordi di Emily: la pittura a mano riporta in vita quei ricordi e restituisce energia al personaggio, oltre a consentirci di giocare col design e mettere in discussione certe regole. Così la figura di Emily può diventare più grande oppure rimpicciolire in base all’impatto emotivo della scena.»

 

• THE LINE di Dillon Brannick

Un’osservazione del rapporto tra genitore e figlio nel momento in cui il dolore sembra insopportabile.

«The Line è stato il mio progetto per la tesi di laurea. La scrittura della storia e lo stile visivo si sono influenzati a vicenda lungo tutto il processo di lavoro. L’estetica ricorda quella dei libri per bambini, e fa risaltare i momenti emotivamente più forti, come se fossero dei ricordi d’infanzia. Volevo che la forza del legame tra genitore e figlio fosse evidente in ogni momento del film, anche quando sempra prevalere la solitudine. Ho privilegiato inquadrature lunghe per dare a questo racconto sospeso tra memoria e realtà un tocco più lieve e per consentire al pubblico di immergersi lentamente in ogni scena, anche se si tratta di un cortometraggio di pochi minuti.»