Tre domande a… Maurice Joyce, regista di Violet

Violet Irish Film Festa 2016

 
Violet è una ragazzina che odia la propria immagine riflessa nello specchio. La sera del ballo della scuola, stanca di essere maltrattata, l’immagine di Violet decide che ne ha abbastanza. Violet di Maurice Joyce, narrato dalla bellissima voce di Aidan Gillen, è il cortometraggio vincitore di Irish Film Festa 2016 per la categoria animazione.

Ecco la nostra breve intervista a Maurice Joyce. Congratulazioni!

 

La sinossi di Violet descrive la storia come una «cautionary tale»: puoi dirci qualcosa riguardo al lavoro dello sceneggiatore Mark Hodkinson?

Mark voleva affrontare il tema della mancanza di autostima, mostrando quanto le persone possano essere autodistruttive. È un argomento che riguarda da vicino molti di noi, soprattutto nel periodo dell’adolescenza, che è appunto l’età di Violet. In sostanza la storia ci invita a non diventare i nemici di noi stessi – ci sono già abbastanza bulli, non abbiamo proprio bisogno di maltrattarci da soli! Si tratta di un messaggio decisamente contemporaneo, ma Mark ha voluto raccontarlo come una vecchia fiaba, o una cautionary tale, scrivendo la sceneggiatura come una poesia – l’effetto è quello di un adulto che legge una storia spaventosa a un bambino.

 

I riflessi hanno un ruolo importante nella storia di Violet, così come le simmetrie e i pattern sono usati sia nel disegno dei personaggi sia nella composizione degli sfondi. Come hai lavorato sull’aspetto visivo del corto?

Sì, i riflessi hanno un ruolo importante, e volevo che fosse evidente in ogni aspetto del film: molti sfondi sono simmetrici, guardati da una prospettiva frontale, e persino la musica usa delle forme speculari, che ci fanno ascoltare il tema di Violet al contrario quando sullo schermo appare il suo riflesso. Poi ci sono alcuni dettagli che potrebbero sfuggire a una prima visione: ad esempio il riflesso di Violet che prende il posto della ragazzina non ha a sua volta un riflesso. Nella sala da ballo, tutti gli altri ragazzi si rifletto sul pavimento lucido, tranne lei.

 

Perché hai scelto Aidan Gillen come Narratore?

Guardando Game Of Thrones ci siamo detti che la sua era una voce perfetta per Violet – è saggia, e al tempo stesso affilata. Abbiamo avuto anche un po’ di fortuna, perché conosciamo Aidan e siamo amici di suo fratello, quindi fargli avere la sceneggiatura non è stato difficile. A lui è piaciuta ed è stato contento di prendere parte al corto. Non solo, ha anche insistito per farlo gratis (e noi andava benissimo, visto che avevamo un budget piccolissimo!). Alla fine lo abbiamo pagato dandogli tutto cià che voleva durante la registrazione. Insomma, quanto costa avere Aidan Gillen come Narratore del tuo cortometraggio? Due banane e una bottiglia d’acqua.