L’Irish Film Festa nel libro “Ireland and Cinema” a cura di Barry Monahan

Il libro Ireland and Cinema – Culture and Contexts, a cura di Barry Monahan (University College Cork), dedica un capitolo all’Irish Film Festa, che comprende anche un’intervista al direttore artistico del festival Susanna Pellis.

L’approccio dell’Irish Film Festa — scrivono gli autori Barry Monahan e Ciara Chambers — «tocca non solo ogni aspetto della produzione cinematografica irlandese (attraverso proiezioni di lungometraggi e cortometraggi, incontri con gli ospiti, workshop, masterclass e interviste pubbliche), ma si è rivelato anche un utile strumento culturale per creare legami tra i partecipanti e gli organizzatori di altre manifestazioni».

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L’indice del volume, disponibile per ora solo in lingua inglese:

Notes on Contributors
Foreword; Martin McLoone
Introduction; Barry Monahan

PART I: POLITICS OF HOME, SPACE AND PLACE
1. ‘Nothin’ But a Wee Humble Cottage’: At Home in Irish Cinema; Conn Holohan
2. Gangland Geometries: Space, Mobility and Transgression in the Veronica Guerin Films; Jenny Knell
3. ‘Don’t Use Your Own Accents!’: Representations of Dublin’s Accents in Contemporary Film; Nicholas O’Riordan
4. Beyond Horror: Surviving Abuse in Carmel Winters’ Snap; Kathleen Vejvoda

PART II: IDENTITIES OF GENDER AND STARDOM
5. Black and White and Green All Over? Emergent Irish Female Stardom in Contemporary Popular Cinemas; Ciara Barrett
6. Transcending Parochial Borders? Jonathan Rhys Meyers is Henry VIII; Liz Carville
7. Old and New Irish Ethnics: Exploring Ethnic and Gender Representation in P.S. I Love You; Silvia Dibeltulo
8. Mediating between His & Hers: An Exploration of Gender Representations and Self-Representations; Patricia Neville

PART III: NORTHERN IRELAND
9. From Belfast to Bamako: Cinema in the Era of Capitalist Realism; Stephen Baker and Greg McLaughlin
10. ‘Many Sides, Many Truths’: Collaborative Filmmaking in Transitional Northern Ireland; Laura Aguiar
11. The Suffering Male Body in Steve McQueen’s Hunger; Raita Merivirta
12. Mickybo and Me: A Cinematographic Adaptation for an International Audience; Brigitte Bastiat

PART IV: OVERSEAS PERSPECTIVES
13. Singing in the Rain: The Irish-Themed Film Musical and Schlager’s Hibernian Moment; Fergal Lenehan
14. Irish Cinema: a French Perspective; Isabelle Le Corff
15. Is Adaptation an Act of Transformation? J.B. Keane’s The Field on Screen; Noélia Borges
16. Irish Cinema in Italy: the Roma Irish Film Festa; Ciara Chambers and Barry Monahan

Bibliography
Filmography
Index

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Finalmente in Italia L’Insurrezione di Dublino di James Stephens

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Arriva finalmente in Italia, in occasione del centenario della Easter Rising, e della stessa prima pubblicazione del volume, The Insurrection in Dublin del romanziere e poeta irlandese James Stephens (1880 – 1950).

 

LA SCHEDA DEL LIBRO — via menthalia.com

La Easter Rising, la rivolta irlandese della Pasqua 1916, non fu soltanto l’atto di nascita della moderna Repubblica d’Irlanda e il colpo di grazia al decadente Impero britannico, ma rappresenta ancora oggi – a cento anni di distanza – uno straordinario atto di martirio per la libertà, uno dei momenti più alti di resistenza contro il potere coloniale.

Un grande scrittore, testimone in prima persona della rivolta, assiste attonito ai fatti di Dublino e racconta sotto forma di diario i sette giorni di combattimenti che sconvolgono la sua città. Pubblicato per la prima volta poche settimane dopo la conclusione della rivolta, L’Insurrezione di Dublino descrive con efficace immediatezza la paura e lo smarrimento della popolazione, la tensione e l’attesa di una città che diventa teatro di una rivolta improvvisa e memorabile. Una cronaca dei fatti che, anche un secolo dopo, mantiene intatta la sua freschezza e racconta una Dublino inedita, dal fascino straordinario.

 

L’Insurrezione di Dublino (The Insurrection in Dublin) di James Stephens
a cura di Riccardo Michelucci e tradotto da Enrico Terrinoni
Menthalia Edizioni

Era la domenica di Pasqua, il giorno prima dell’insurrezione, e nelle chiese si alzava il grido gioioso «Dio è risorto». L’indomani per le strade si diceva invece «L’Irlanda è insorta». La buona sorte era in quel momento dalla sua parte, gli auspici erano buoni e, nonostante quanto accaduto, non credo che dovrà di nuovo abbassare la testa in futuro, né metterla mai più sotto la sabbia. Le pagine che seguono sono state scritte giorno dopo giorno durante l’insurrezione seguita alla Settimana Santa e, poiché sono l’impressione fugace di un periodo oltremodo singolare, l’autore ha deciso di non apportarvi alcuna correzione.

— James Stephens, L’Insurrezione di Dublino (Premessa)

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