IRISH FILM FESTA 2018 | Cortometraggi in concorso: Live Action [parte 2]

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I registi dei cortometraggi in concorso all’11a edizione di Irish Film Festa – Selina Cartmell con The Date, Carleton Rodgers con The Jar, Denis Fitzpatrick e Ken Williams con Gustav, Edward Cleary con Lava Lisa e e Amy-Joyce Hastings con QED – ci parlano di come hanno sviluppato le sceneggiature e del lavoro con gli attori.

 

• THE DATE di Selina Cartmell

Brian e Sinead si incontrano per un drink nel loro bar preferito e ricordano l’amore che li univa.

«Ho sviluppato l’idea alla base di The Date insieme al compositore Simon Noble: volevamo raccontare la storia dei nostri due innamorati, Sinead e Brian, con un tono leggero e al tempo stesso evocativo. Completata la sceneggiatura, ho chiesto il sostegno dell Film Base di Dublino nell’ambito del programma di finanziamento Short Shots. A quel punto abbiamo coinvolto anche la regista Selina Cartmell (attualmente alla direzione del Gate Theatre di Dublino, ndr) e la produttrice Claire Gormley. The Date è stato girato in due giorni, molto freddi, nella contea di Wicklow. Selina e gli attori protagonisti Charlene McKenna e Rory Fleck-Byrne sono stati bravissimi a dar vita ai personaggi, e alla tumultuosa e appassionata relazione che si sviluppa in una notte, all’interno di questo strano bar.» — Liz Quinn, sceneggiatrice

 

• THE JAR di Carleton Rodgers

Jake coltiva l’infantile ambizione di diventare astronauta raccogliendo monetine in un barattolo. Ma qualcuno è pronto a calpestare i suoi sogni. Jake riuscirà lo stesso a fare il grande passo nello spazio?

«L’idea alla basa del corto nasce dalle mie riflessioni sulla crescita: quando da bambini sogniamo di diventare una rockstar o un medico tutto sembra possibile. A quell’età vogliamo sempre qualcosa di più, qualcosa che ci faccia andare oltre, e lo trovo molto bello. All’inizio ero in difficoltà a lavorare con gli attori bambini, l’aiuto del mio amico e produttore Michael Costello è stato determinante. Ho cercato di spiegare al piccolo protagonista Brandon Brownlee come Jake, il suo personaggio, credesse davvero di poter diventare un atronauta, e come ai suoi occhi le monetine raccolte nel barattolo fossero davvero in grado di realizzare i suoi sogni. Siamo diventati amici, io e Brandon. Ho imparato moltissimo dal lavoro con gli attori, cercando di essere sempre aperto alle loro proposte e di ascoltare il loro punto di vista sulle scene.»

 

• GUSTAV di Denis Fitzpatrick e Ken Williams

Un giovane si sveglia con una melodia in testa. Come ci è finita?

«Ero alla mia scrivania e la persona di fianco a me, Lindsey Brackey, stava cantando un verso di ‘Piano Man’. Mi disse che aveva Billy Joel in testa da tutto il giorno. Ho pensato a cosa sarebbe successo se Billy Joel fosse davvero all’interno della sua testa. Lindsey e Mr Joel sono entrambi citati nei ringraziamenti per il loro contributo. Denis ha poi rielaborato l’idea con gli interpreti Sean and Charlene, e credo che la sfida più grande sia stata collocare un’idea così surreale in un contesto quotidiano senza sconfinare nel fantastico. In questo senso il cast ha fatto un gran lavoro.»

 

• LAVA LISA di Edward Cleary

Un documentario di finzione su una donna che affronta un evento traumatico del passato in maniera molto insolita.

«L’idea di Lava Lisa viene dalle mie riflessioni sulle cose strane che le persone fanno nei momenti di dolore: io stesso mi sono trovato a compiere azioni bizzare quando mia madre è morta per un tumore quattro anni fa. Il lavoro con gli attori è stato bellissimo, e interpretando l’intervistatore ero sempre in scena insieme a loro. Grainne Boyle, la protagonista, è stata fantastica: abbiamo parlato a lungo di come Lisa sia perfettamente consapevole di ciò che fa, e al tempo stesso rassegnata. Isolarsi dal mondo dà conforto ma dopo un po’ diventa malsano. Credo che Grainne abbia reso perfettamente questi aspetti del personaggio.»

 

• QED di Amy-Joyce Hastings

Il corto affronta il tema dell’amore sacrificale e pone la domanda definitiva: ‘Cosa non si farebbe per amore?’.

«È stato Michael O’Kelly, protagonista e co-sceneggiatore di QED, a propormi la regia del corto. La storia nasceva dalla sua esperienza a fianco di una persona cara in un periodo di malattia. Anch’io avevo vissuto qualcosa di simile in famiglia e mi è sembrata un’idea molto interessante, capace di sollevare interrogativi complessi. La scrittura della sceneggiatura ha richiesto sei settimane. We spent about 6 weeks writing the screenplay together before we went into pre-production. Il tema centrale di QED è l’agápē, cioè l’amore disinteressato e capace di sacrificio. Tutti e quattro i personaggi principali – Ali, Jack, Claudia e Maria – ne rappresentano un diverso aspetto. Con i due protagonisti, Michael e Donna Anita Nikolaisen, abbiamo provato a lungo prima di iniziare le riprese. In particolare con lei, il cui ruolo era molto impegnativo anche da punto di vista fisico e vocale. Sono un’attrice anch’io e credo che dedicare tempo alle prove sia importantissimo, un lusso che in genere ci si concede solo a teatro.»

Una parte dei cortometraggi live action sarà proiettata venerdì 23 marzo alle 16.30.
(
qui l’approfondimento sui corti d’animazione
e sulla prima parte dei corti live action).