IFFbooks: Montpelier Parade di Karl Geary | Recensione

Playgroud Libri/Fandango Editore pubblica in Italia Montpelier Parade dell’irlandese Karl Geary. Nato a Dublino nel 1972 e cresciuto negli Stati Uniti, Geary è anche attore (lo ricordiamo in Jimmy’s Hall di Ken Loach, 2014) e sceneggiatore (Coney Island Baby, 2003); Montpelier Parade è il suo primo libro e ve lo presentiamo in questa nuova rubrica dedicata alla letteratura irlandese.

 
Il romando d’esordio di Karl Geary è il ricordo di una vita, quella di Sonny Knolls, un ragazzo intelligente e mite, nato in una famiglia proletaria, alla quale sente di non appartenere, se non per sangue. E quel sangue vorrebbe forse anche levarselo di dosso, proprio come quello che gli rimane sotto le unghie, quando finisce di lavorare nella macelleria dove il pomeriggio, dopo la scuola, dovrebbe imparare un lavoro.
Sonny ama la sua famiglia, ma ne vede tutti i limiti; la semplicità del padre, un operario vittima del gioco, incapace di scrivere e di parlare correttamente; l’abbrutimento della madre; la durezza dei fratelli, coi quali non riesce ad avere alcun tipo di contatto.

Estraneo al contesto in cui si trova, al quartiere, alle persone che lo abitano, ai compagni di scuola, Sonny non può che diventare un solitario, salvato – in parte – dalla bellezza che almeno lo rende attraente, non da ultimo agli occhi di Sharon, la sua unica amica.
A Sharon Sonny vuole molto bene, ma non può amarla, perché la volgarità di lei, i suoi modi sgraziati, il suo abbigliamento, il suo trucco pesante, lo respingono ad ogni tentativo. Eppure il loro rapporto è molto bello, perché Sonny si adegua a lei, ai suoi modi, a tutto il corollario di grevità con cui lei gli esprime il suo amore, che lui ricambia con affetto infinito e grande dolcezza, degni di lui.

Però Sonny è anche molto altro e prova a diventarlo, cercando una strada, alimentando una speranza costante, controllata, mite, ma ferma.
Coltiva la sua anima isolandosi, custodendola come una gemma grezza, per quando sarà; esattamente fino a quando nella sua vita entra Vera, bella quanto lui e più di lui e come lui espulsa dalla vita.
Attrazione inevitabile, nonostante le grandi distanze sociali e anagrafiche.

Vera inebria e stordisce Sonny, perché improvvisamente gli fornisce tutte le conferme di cui aveva bisogno.
Sonny capisce che quello che aveva sempre cercato esiste davvero ed è incredibilmente a portata di mano, come Montpelier Parade, la via dietro casa, la via dei ricchi ai margini del quartiere dei poveri: vicina e inaccessibile.
Vera è per Sonny la porta che si apre su quel mondo proibito a cui egli dovrebbe appartenere, se le barriere sociali non glielo precludessero.
Sonny è per Vera l’inattesa ultima carezza della vita, dopo un passato difficile.

Ma la quiete del loro mare è breve, le onde si vanno rapidamente ingrandendo, perché la loro storia è ingestibile.
La comunità comincia ad armarsi contro la coppia ‘inusuale’. Vera, adulta e intelligente, si fa presto consapevole dell’illusorietà di una salvezza, e decide di slacciarsi da Sonny per andare da sola verso il suo destino.
Questa storia potente scelta da Karl Geary con coraggio e costruita con talento ne spiega bene le ragioni.

Questo quindi l’esordio letterario di Karl Geary, già attore e sceneggiatore, che dimostra alla prima prova una sorprendente abilità narrativa nel trattare un tema tanto originale quanto insidioso (an unlikely relationship between a teenage butcher’s apprentice and an older and complicated woman) costruendogli attorno una trama insolita, dal finale forte e due volte sorprendente. Un coraggio e una maestria che gli sono valsi la nomination al Costa Book Awards e l’ingresso nella cerchia della casa editrice Penguin Random House, che pubblica scrittori del calibro di Murakami, Coetzee e Knausgåard.

Eppure questo libro, ora pubblicato in Italia da Playground, nasce più da un’esigenza personale che professionale. Intervistato, Karl Geary ammette di aver sentito il bisogno di voltarsi indietro, verso la Dublino della sua adolescenza, (‘he does look back’), non tanto per nostalgia, quanto per fare i conti con alcune vicende irrisolte di quel passato: il disagio scolastico (Geary era dislessico) o il lavoro, non-scelto e non-amato, in un negozio di carte da parati di Talbot Street… Frammenti di vita che ovviamente ritroviamo tutti nella storia di Sonny Knolls.

Geary ha lasciato l’Irlanda appena adolescente, tuttavia riesce a restituirne un’immagine sorprendentemente autentica, a cominciare dalla descrizione della working-class irlandese degli Anni Ottanta del suo stile di vita e di espressioni.
Un altro giovane espatriato, Karl Geary, sceglie di tornare sul sentiero già tracciato da molti autori irlandesi, che pur lontani dalla loro terra sono capaci di arricchirne la letteratura con opere notevoli.

È la “Irish people writing in exile” la cui storia, come afferma Geary stesso, “is terrific”, magnifica.

— Simona Pellis


FANDANGO/PLAYGROUND

Karl Geary
Montpelier Parade

pp. 240 – euro 17,00
traduzione di Massimo Bentini

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