Tre domande a… Anna Rodgers, regista di Novena

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Novena di Anna Rodgers è l’unico documentario tra i cortometraggi selezionati per il concorso di Irish Film Festa 2015.

Quando una donna della sua parrocchia, a Dundalk, ha parlato a Padre Michael Cusack di come il proprio figlio si sentisse rifiutato dalla comunità cattolica in quanto omosessuale, il sacerdote ha deciso di invitare due membri della comunitù LGBT, Kay Ferriter e Stephen Vaughan, a tenere un discorso durante una messa nel periodo della Novena.

«Quando abbiamo saputo di questo avvenimento, abbiamo subito deciso di documentarlo, pur non avendo una vera e propria produzione alle spalle», spiega Anna Rodgers.

 

Come e perché hai deciso di filmare le testimonianze di Kay Ferriter e Stephen Vaughan, e di usarle per un film?

Stephen Vaughan mi ha contattata con un paio di settimane d’anticipo: ci conoscevamo già perché lui è sposato con un collega di lavoro di mia madre e aveva già visto un mio documentario dedicato alle tematiche LGBT. All’inizio pensavamo di limitarci a filmare il discorso, ma poi ci siamo resi conto di quanto fosse significativo, per Stephen e Kay, aver ricevuto questo invito a parlare durante la Novena. Prima di allora non era mai accaduta una cosa del genere in Irlanda, così ho capito che valeva la pena di coinvolgere una troupe di professionisti. A quel punto non ero nemmeno sicura di farne poi un film ma sentivo che stava per accadere qualcosa di importante, e che dovevamo documentarlo.

 

Perché hai scelto la forma del cortometraggio documentario?

Sono una documentarista, per me è stato un approccio naturale. Avrei potuto registrare solo l’audio e tirarne fuori qualcosa per la radio, ma così tanti aspetti importanti di questa esperienza sarebbero andati perduti. Abbiamo cercato di rendere al meglio l’atmosfera di quel giorno, compresi i non detti. I cortometraggi documentari possono avere un forte impatto. In passato ho sperimentato anche la forma lunga, ma amo ancora raccontare storie brevi, le regole sono meno rigide e le aspettative nei confronti della narrazione sono molto diverse rispetto al lungometraggio.

 

Qual è stata la risposta del pubblico?

In Irlanda abbiamo ottenuto un riscontro straordinariamente positivo e il film ha anche vinto dei premi, ne siamo davvero grati. La realizzazione di Novena è stata resa possibile da una campagna di crowdfunding organizzata attraverso il sito Fund It: il supporto ricevuto dalla gente è stato enorme. Il film è stato poi trasmesso da RTÉ, la nostra tv pubblica, ed è stato proiettato in occasione di diversi festival ed eventi. Siamo riusciti a raggiungere un pubblico che va ben oltre la comunità LGBT, e questo è molto importante. So che a Stephen, Kay e Padre Michael Cusack sono giunte parole di lode per quello che hanno fatto e sono felice che, attraverso il film, abbiamo potuto mostrarlo anche a chi quel giorno non era presente.