Tre domande a… Ian Lawton, regista di Coma

Coma
Si vive per lavorare o si lavora per vivere? Coma è uno dei cortometraggi selezionati per l’ottava edizione di Irish Film Festa e il regista Ian Lawton l’ha girato utilizzando un iPhone 4s.

Il protagonista, interpretato da Chris Aylmer, si sente in trappola a causa di un lavoro che non gli lascia il tempo necessario per vivere appieno e trascorrere momenti felici con la propria famiglia. Cosa sceglierà di fare?

Ian Lawton ci spiega perché ha deciso di raccontare questa storia e cosa vuol dire realizzare un corto di quattro minuti con uno smartphone.

 

Coma mostra gli effetti che il lavoro può avere sulla vita delle persone: come mai hai scelto questo tema?

Ho tratto ispirazione dalla mia esperienza personale. Per un periodo ho lavorato lontano da casa e facevo il pendolare tutti i giorni. Uscivo prestissimo, mentre la mia famiglia dormiva, e nonostante facessi del mio meglio non riuscivo mai a rientrare in tempo per vedere mio figlio ancora sveglio. Una sera, tornando a casa e trovando per l’ennesima volta il bambino già a letto, ho pensato che era quasi come avere un figlio un coma, dal momento che potevo vederlo soltanto dormire.

Da qui, l’idea per il film, che è ricco di immagini metaforiche ripetute, la vita che scorre via, etc. Si vive per lavorare o si lavora per vivere? Il pubblico ha risposto con grande trasporto emotivo, qualcuno si è anche commosso. Sono in molti a riconoscersi in questa storia, ma naturalmente è aperta a ogni interpretazione.

Fondamentalmente, il corto è una lettera d’amore per mio figlio.

 

Girare con iPhone ha influenzato le tue scelte di regista, soprattutto per quanto riguarda la composizione delle inqyadrature e la fotografia?

In realtà è stato molto liberatorio. Ho potuto realizzare inquadrature che sarebbero state impossibili con una macchina da presa più grande. L’iPhone era così leggero da poter essere montato praticamente ovunque, con l’ausilio di un’attrezzatura ridotta al minimo. Ho girato da solo, senza troupe, e ciò mi ha consentito di procedere velocemente e prendere decisioni sul momento senza aver bisogno di consultare qualcun altro. Per la maggior parte del tempo sul set c’eravamo io e l’attore protagonista Chris Aylmer. Lavorare con un iPhone impone delle limitazioni, certo, ma basta essere consapevoli in anticipo di ciò che si potrà o non potrà fare, e poi volgere la situazione a proprio vantaggio, rendendo quelle limitazioni parte integrante dello stile scelto per il film.

 

E la colonna sonora di Nils Frahm?

È bellissima, vero? Nils è un compositore neoclassico tedesco e For è un brano composto come improvvisazione su un sintetizzatore Juno. Sapevo che la musica sarebbe stata predominante e dovevo sceglierla con molta attenzione. All’inizio avevo pensato a una colonna sonora originale, poi però ho sentito il pezzo di Nils e ho capito subito che sarebbe stato perfetto. Tant’è che ne ho chiesto i diritti prima ancora di mettere il corto in produzione.