The Butcher Boy

Irlanda, Usa 1997

Regia: Neil Jordan; sceneggiatura: Neil Jordan, Patrick McCabe; fotografia: Adrian Biddle; montaggio: Tony Lawson; scenografia: Anthony Pratt; costumi: Sandy Powell, Eimer Nì Mhaoldomhnaigh; musiche: Elliot Goldenthal; produttori: Redmond Morris, Stephen Wolley; società di produzione: Geffen Pictures, Warner Brothers; location irlandese: Contea di Monaghan, Dublino; durata: 110’.

Cast: Eamonn Owens, Stephen Rea, Aisling O’Sullivan, Fiona Shaw, Alan Boyle, Brendan Gleeson, Ian Hart, Sean McGinley, Milo O’Shea, Sinead O’Connor, Stuart Graham, Gerard McSorley.

 

Sinossi

Francie Brady, un dodicenne iperfantasioso e vitale, che vive in una cittadina irlandese dei primi Anni Sessanta, sopporta un susseguirsi di abbandoni (la madre si suicida, il padre muore alcolizzato, il suo migliore amico sceglie nuove compagnie) prima di precipitare nella follia. Una favola nera, ma anche una fiammeggiante metafora della sofferta storia dell’isola. Vertice del realismo magico di Neil Jordan, The Butcher Boy è considerato il miglior film irlandese di sempre.

 

Il regista

Nato a Sligo nel 1950, scrittore oltre che regista, Neil Jordan è il più noto cineasta irlandese. Laureato in Storia e Letteratura all’ Università di Dublino, negli Anni Settanta ha fondato la Irish Writers’ Cooperative. Dopo aver pubblicato una raccolta di racconti brevi e tre romanzi, ha fatto il suo ingresso nel mondo del cinema come consulente alla sceneggiatura di Excalibur (John Boorman, 1981), realizzando anche un documentario sulla lavorazione del film, The Making of Excalibur – Myth into Movie (1981).

Il suo primo lungometraggio da regista è stato Angel (1982), subito con il suo attore prediletto, Stephen Rea. Molte delle sue opere successive sono legate all’Irlanda: Un amore, forse due (The Miracle, 1991); La moglie del soldato (The Crying Game, 1993, premio Oscar per la miglior sceneggiatura originale); Michael Collins (1996, Leone d’Oro al Festival di Venezia); The Butcher Boy (1997); Breakfast on Pluto (2006).

Parallelamente al cinema, Jordan continua la sua produzione letteraria e ha pubblicato un nuovo romanzo, Shade (Ombre nell’edizione italiana), nel 2005.